domenica 22 giugno 2014

Tradizioni e riti della notte di san Giovanni (23 giugno)

San Giovanni Battista è un santo a cui venivano e vengono associati i festeggiamenti più vari, per salutare e per prepararsi all'inizio di una nuova piacevole stagione. Nel periodo in cui cade la sua festa, si credeva anche che nascessero delle piante speciali, in grado di dare poteri magici a chi le raccogliesse.

Questioni amorose, saggezza, fortuna in generale…
Per ognuna di queste richieste c’è un “rituale” da compiere e un’erba da scegliere!
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno quindi è tradizione in tutta Italia, con piccole varianti da regione a regione, fare una delle seguenti cose:

alla vigilia del 24 si accendono dei falò
.
Il fuoco è considerato purificatore e la tradizione dice che porti bene saltare sul fuoco pensando intensamente a cio’ che vogliamo migliorare o modificare della nostra vita.
Anche mettere sotto il cuscino un mazzetto di erbe di san giovanni (iperico, artemisia, arnica, bacche di ribes, verbena, erica) è un rituale conosciuto e serve ad avere un sogno premonitore. Metterci dell’alloro serve invece per sognare il volto del futuro amore.
Comprare dell’aglio fresco
 nel giorno del Santo porta ricchezza in casa…
Cogliere un ramo di felce allo scoccare della mezzanotte aiuta ad aumentare le entrate economiche! Se si prepara il “nocino” (liquore vegetale) con delle noci raccolte nella ricorrenza del Battista, questa bevanda sara’ un ottimo “tonico” ed “energetico”, anche nei momenti di sconforto. Portare dell’iperico all’occhiello nella notte della festa, protegge dalle streghe.
Andando a ritroso nel tempo e nelle tradizione culturali e religiose , si nota facilmente che il festeggiamento della chiesa cattolica del 24 giugno è una sovrapposizione dei vari riti precedenti pagani per il solstizio d’ estate (che cade tra il 20 e il 21 giugno a seconda della precessione degli equinozi).
La chiesa cattolica intuendo che sarebbe stato piu facile “adeguarsi” alle tradizione pre esistenti anziché cancellarle dall’ immaginario collettivo, preferi’ quindi una via strategica di innovazione non violenta, se cosi si puo’ dire in questo caso. Il solstizio d’ estate è una delle celebrazioni piu diffuse del mondo pre cattolico e pagano, dai popoli delle Americhe ai Greci…tutti hanno dato importanza a questo momento dell’anno che segna il passaggio dal momento freddo al momento caldo, dividendo il giorno dalla notte in due metà esatte per poche ore, che è il punto di ripartenza della vita dopo la letargia invernale.
Festeggiare la sosta del Sole sull’orizzonte prima della ripresa del suo cammino, favoriva i raccolti, la salute, la famiglia, anche l’amore e la fertilità dei coniugi. In alcune zone del Piemonte e del nord Italia è tradizione raccogliere e poi bere qualche goccia di rugiada della mattina di San Giovanni per assicurarsi un elevato numero di figli.
Il rito piu conosciuto resta comunque quello della chiara d’uovo nel bicchiere d ‘acqua: io l’ho imparato dalla mia nonna materna ma è diffuso, con piccole varianti in tutta l ‘Italia. E’ molto semplice e consiste nel far cadere una chiara d’uovo in una ciotola con dell’ acqua e poi lasciarla alla luce della luna – magari sul davanzale della finestra- nella notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno. Il mattino dopo si deve interpretare il “disegno” che la chiara avrà disegnato nell’acqua… E da li trarre risposta a una domanda che si ha a cuore o comunque capire cosa sarà la prossima cosa importante che ci succederà!
E’ molto usato farlo per questioni d’amore..
solstizio d estate

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